TRANSIZIONE 5.0

UN FUTURO RICCO DI CAMBIAMENTI

Cos’è la Transizione 5.0?

La Transizione 5.0 rappresenta l’evoluzione del Piano Transizione 4.0 per le imprese.

Lattenzione ritorna dalla macchina all’aspetto umano, inteso come collaborazione uomo-macchina.

Inoltre, si dà maggiore risalto alla sostenibilità, integrando soluzioni di efficienza energetica con interventi legati alle energie rinnovabili e all’economia circolare.  

Dunque, la Transizione 5.0 può essere intesa come la quinta rivoluzione industriale: le imprese innovative sono chiamate ad investire in tali ambiti, rinnovando i lori modelli di business in ottica sostenibile e digitale.

Vista l’importanza del nuovo concetto di Industria 5.0, le imprese avranno la possibilità di beneficiare di una serie di incentivi che permetteranno di recuperare parte delle spese sostenute, agevolando la transizione 5.0.

FACCIAMO CHIAREZZA: 4.0 VS 5.0

Quali sono le principali differenze con la Transizione 4.0?

Transizione 5.0

· Focus sulla collaborazione uomo-macchina

· Tecnologie chiave: robotica collaborativa, intelligenza artificiale, etc…

· Utilizzo di un modello sostenibile: efficienza energetica ed utilizzo di energie da fonti rinnovabili

Transizione 4.0

· Focus sulla digitalizzazione, interconnessione e utilizzo dei dati

· Tecnologie chiave: Intelligenza big data, machine learning, cloud computing, etc..

· Efficienza energetica attraverso l’utilizzo di tecnologie evolute e l’automazione

PRINCIPALI DIFFERENZE DELLA

Transizione 5.0

La novità principale del piano Transizione 5.0 è rappresentata dal primario obiettivo di riduzione dei consumi energetici che dovrà guidare la scelta degli investimenti ammissibili.

TRANSIZIONE 5.0

Qual è il credito d’imposta previsto?

Ai crediti d’imposta Transizione 5.0 è possibile accedervi se per effetto degli investimenti effettuati sarà possibile contare su una riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva pari almeno al 3%, parametro che sale al 5% se si terrà conto esclusivamente dei processi interessati dall’investimento.

In generale, il Piano transizione 5.0 è un programma finanziato con fondi derivanti dal PNRR e dal RepowerEU, introdotto con il Decreto di Revisione del PNRR italiano, convertito in legge e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 30 aprile 2024.

L’obiettivo è quello di sostenere la transizione 5.0 delle imprese attraverso la concessione di un credito di imposta.

 

Similmente al piano transizione 4.0, il nuovo sistema di incentivi per le imprese riprende la struttura calibrata in relazione all’ammontare dell’investimento effettuato e il riferimento annuo di esso.

Nello specifico, il credito d’imposta riconosciuto sarà pari:

· al 35% del costo, per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro;

· al 15%per gli investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro;

· al 5% per gli investimenti superiori a 10 milioni di euro e fino al limite massimo di 50 milioni di euro di costi annui ammissibili per ciascuna impresa beneficiaria.

 

Il valore del credito d’imposta riconosciuto aumenta nel caso di riduzione dei consumi energetici superiori allo standard minimo del 3 o del 5 % e, in particolare, passerà rispettivamente al:

 

· 40%, 20% e 10%, nel caso di riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva localizzata nel territorio nazionale superiore al 6% o, in alternativa, di riduzione dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento superiore al 10%;

· 45%, 25% e 15%, nel caso di riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva localizzata nel territorio nazionale superiore al 10% o, in alternativa, di riduzione dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento superiore al 15%.

 

La riduzione dei consumi energetici dovrà essere calcolata tenuto conto dei consumi energetici registrati nell’esercizio precedente a quello di avvio degli investimenti, al netto delle variazioni dei volumi produttivi e delle condizioni esterne che influiscono sugli stessi.

I criteri specifici da considerare per le imprese di nuova costituzione dovranno invece essere definiti con apposito decreto attuativo di MIMIT, MEF e MASE.

TRANSIZIONE 5.0

Certificazione “ex ante” ed “ex post”

Per adempiere alle complete disposizioni dal piano di transizione 5.0, è necessario disporre di una certificazione, che oltre a dimostrare il rispetto dei requisiti di ammissibilità del progetto, dovrà   essere a carattere precedente, ex ante, e a carattere successivo, ex post.

La fruizione del credito d’imposta spettante sarà quindi subordinata all’invio di una comunicazione al GSE (Gestore dei Servizi Energetici), ai fini della descrizione del progetto di investimento e del costo dello stesso.

Il soggetto beneficiario deve consegnare al Gestore dei servizi energetici (GSE) certificazione ex ante, attestante la riduzione dei consumi energetici conseguibili tramite gli investimenti nei beni, e certificazione ex post, comprovante l’effettiva realizzazione degli investimenti conformemente a quanto previsto dalla certificazione ex.

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